Per svolgere la prova “Il genio della porta accanto”, ho scelto di intervistare un mio vicino di casa oltre che un mio compagno di studi. Un ragazzo molto brillante e con un percorso di studi tutto incentrato sulla matematica: Liceo Scientifico alle superiori ed Economia e Commercio all’università. Era da tempo che non scambiavo quattro chiacchiere con Orlando, questo è il suo nome, e devo dire che ho trascorso con lui un piacevole pomeriggio d’estate! Di seguito verrà riportata l’intervista con tutte le domande a lui rivolte e le rispettive risposte.
Buona lettura a tutti!!!
Nome e Cognome: Orlando Lancia
Età: 30 anni
Stato: Celibe
1) D. Qual è stato il tuo rapporto con la matematica a scuola?
R. Sicuramente non odio. Era una delle cose che mi veniva più naturale fare. Non mi pesava assolutamente perché era una materia più mentale e c’era poco da scrivere.
Un tema è soggettivo e può avere qualsiasi interpretazione, invece un numero è oggettivo ed ha un’interpretazione univoca.
2) D. Esperienze positive e negative negli anni scolastici?
R. Ho avuto sempre un buon rapporto con la matematica, con i docenti e con i compagni. Questo rapporto, sempre buono peraltro, mi ha cresciuto non solo da un punto di vista culturale ma anche personale perché quando ho deciso di scrivermi alla facoltà di Economia e Commercio sono andato a vivere da solo.
3) D. Quale professore di matematica ricordi in modo particolare?
R. Ricordo molto volentieri il professore delle scuole medie perché sapeva come stimolarci e come catturare la nostra attenzione. Era capace inoltre di farci "vedere" la matematica come un gioco e trattandosi di ragazzi di 11, 12 e 13 anni non era cosa facile.
4) D. Chi ti ha spronato nel continuare ad interessarti alla matematica?
R. Nessuno, perché era la cosa che mi veniva più semplice fare e per questo ho scelto di scrivermi ad una facoltà scientifica.
5) D. Di cosa ti occupi?
R. Lavoro in banca. Principalmente mi occupo di cassa, contabilità, gestione dei privati (investimenti, prestiti).
6) D. Perché hai deciso di fare questo lavoro?
R. Perché sono stato da sempre appassionato dagli investimenti finanziari.
7) D. Descrivimi una tua giornata tipo!
R. Mi alzo alle 7:00 e vado a lavoro alle 8:00. Dalle 8:30 fino alle 13:30 c’è l’apertura al pubblico con attività di servizio e consulenza. Il pomeriggio di nuovo apertura al pubblico dalle 14:15 alle 15:45 e subito dopo provvedo alla chiusura della contabilità ma resto in ufficio fino alle 17:00 per le operazioni di controllo o d’inserimento pratiche.
8) D. Le tue maggiori difficoltà sono…
R. Principalmente nella gestione con la clientela; nel dover dire di no ad alcuni clienti per delle condizioni che siamo costretti a non accettare e ciò mi dispiace anche da un punto di vista umano.
Anche la formazione per il personale, che è spesso carente ma che invece è indispensabile per una buona crescita professionale.
9) D. Cosa diresti ad un ragazzo che odia la matematica?
R. Se non ama la matematica consiglio di seguire almeno altri interessi.
10) D. È cambiata la tua vita da quando fai questo lavoro?
R. Si, perché sono soggetto agli spostamenti. Ci vuole una certa elasticità mentale per fare questo lavoro perché un giorno sto a Firenze ma dopo quindici giorni possono mandarmi da qualche altra parte.
11) D. Da bambino quali erano i tuoi divertimenti?
R. Calcio, tennis…quelli che hanno tanti bambini. Adesso sono appassionato anche di sudoku.
12) D. La cosa che ti entusiasma di più del tuo lavoro?
R. Il contatto con la gente innanzitutto, il riconoscimento dei meriti ed i complimenti dei superiori per aver svolto il mio lavoro con dedizione e con passione, anche per compiti di una certa difficoltà.
13) D. La tua famiglia ti ha aiutato o influenzato nelle tue scelte?
R. Non mi hanno influenzato. Ho sempre preso le mie decisioni autonomamente anche se sentivo sempre l’occhio vigile dei miei genitori.
14) D. A quale modello ti sei ispirato?
R. Il mio primo direttore che ho avuto a Firenze era un prototipo di direttore che apprezzo molto. Aveva un buon rapporto con la clientela, era sempre disponibile, si informava sulle direttive e sulle normative piuttosto che chiedere ai colleghi.
Uno stakanovista convinto! Ricordo che una domenica andò a sciare con la sua famiglia e si ruppe un braccio ma il lunedì mattina alle 8:00 era in ufficio, puntuale come sempre.
Buona lettura a tutti!!!
Nome e Cognome: Orlando Lancia
Età: 30 anni
Stato: Celibe
1) D. Qual è stato il tuo rapporto con la matematica a scuola?
R. Sicuramente non odio. Era una delle cose che mi veniva più naturale fare. Non mi pesava assolutamente perché era una materia più mentale e c’era poco da scrivere.
Un tema è soggettivo e può avere qualsiasi interpretazione, invece un numero è oggettivo ed ha un’interpretazione univoca.
2) D. Esperienze positive e negative negli anni scolastici?
R. Ho avuto sempre un buon rapporto con la matematica, con i docenti e con i compagni. Questo rapporto, sempre buono peraltro, mi ha cresciuto non solo da un punto di vista culturale ma anche personale perché quando ho deciso di scrivermi alla facoltà di Economia e Commercio sono andato a vivere da solo.
3) D. Quale professore di matematica ricordi in modo particolare?
R. Ricordo molto volentieri il professore delle scuole medie perché sapeva come stimolarci e come catturare la nostra attenzione. Era capace inoltre di farci "vedere" la matematica come un gioco e trattandosi di ragazzi di 11, 12 e 13 anni non era cosa facile.
4) D. Chi ti ha spronato nel continuare ad interessarti alla matematica?
R. Nessuno, perché era la cosa che mi veniva più semplice fare e per questo ho scelto di scrivermi ad una facoltà scientifica.
5) D. Di cosa ti occupi?
R. Lavoro in banca. Principalmente mi occupo di cassa, contabilità, gestione dei privati (investimenti, prestiti).
6) D. Perché hai deciso di fare questo lavoro?
R. Perché sono stato da sempre appassionato dagli investimenti finanziari.
7) D. Descrivimi una tua giornata tipo!
R. Mi alzo alle 7:00 e vado a lavoro alle 8:00. Dalle 8:30 fino alle 13:30 c’è l’apertura al pubblico con attività di servizio e consulenza. Il pomeriggio di nuovo apertura al pubblico dalle 14:15 alle 15:45 e subito dopo provvedo alla chiusura della contabilità ma resto in ufficio fino alle 17:00 per le operazioni di controllo o d’inserimento pratiche.
8) D. Le tue maggiori difficoltà sono…
R. Principalmente nella gestione con la clientela; nel dover dire di no ad alcuni clienti per delle condizioni che siamo costretti a non accettare e ciò mi dispiace anche da un punto di vista umano.
Anche la formazione per il personale, che è spesso carente ma che invece è indispensabile per una buona crescita professionale.
9) D. Cosa diresti ad un ragazzo che odia la matematica?
R. Se non ama la matematica consiglio di seguire almeno altri interessi.
10) D. È cambiata la tua vita da quando fai questo lavoro?
R. Si, perché sono soggetto agli spostamenti. Ci vuole una certa elasticità mentale per fare questo lavoro perché un giorno sto a Firenze ma dopo quindici giorni possono mandarmi da qualche altra parte.
11) D. Da bambino quali erano i tuoi divertimenti?
R. Calcio, tennis…quelli che hanno tanti bambini. Adesso sono appassionato anche di sudoku.
12) D. La cosa che ti entusiasma di più del tuo lavoro?
R. Il contatto con la gente innanzitutto, il riconoscimento dei meriti ed i complimenti dei superiori per aver svolto il mio lavoro con dedizione e con passione, anche per compiti di una certa difficoltà.
13) D. La tua famiglia ti ha aiutato o influenzato nelle tue scelte?
R. Non mi hanno influenzato. Ho sempre preso le mie decisioni autonomamente anche se sentivo sempre l’occhio vigile dei miei genitori.
14) D. A quale modello ti sei ispirato?
R. Il mio primo direttore che ho avuto a Firenze era un prototipo di direttore che apprezzo molto. Aveva un buon rapporto con la clientela, era sempre disponibile, si informava sulle direttive e sulle normative piuttosto che chiedere ai colleghi.
Uno stakanovista convinto! Ricordo che una domenica andò a sciare con la sua famiglia e si ruppe un braccio ma il lunedì mattina alle 8:00 era in ufficio, puntuale come sempre.
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